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Privilegio Stupendo

SANO

(Warner)


La penna più urgente della nuova scena partenopea
fa il suo ingresso nel pop senza chiedere il permesso
SANO
esce oggi il suo disco d’esordio OPOPOMOZ

IN RADIO CON "PRIVILEGIO STUPENDO"

Il 21 novembre parte da Santeria Toscana a Milano il tour
in cui presenterà il nuovo progetto

25 anni, figlio dell’underground partenopeo, anima dei Thru Collected, forte personalità artistica e penna diretta, sperimentatore seriale e artigiano contemporaneo di un personalissimo blend di generi e sonorità: SANOannuncia il suo disco d’esordio Opopomoz, in uscita il 14 novembre per Bomba Dischi.

Scritto, composto e prodotto a sei mani da SANO, Rainer Monaco (produttore di Thru Collected) e Drast (PSICOLOGI), Opopomoz è un lavoro che spazia dal cantautorato italiano al rap fino all’urban napoletano e alle nuove derive della trap 3.0. Eterogeneo nelle produzioni e nei riferimenti, il vero filo conduttore del disco è la scrittura diretta e personalissima di SANO che guarda al lirismo istintivo come forma espressiva ma non rinuncia a una profondità concettuale e che scrive con la furia di chi non ha paura di essere frainteso, e con la grazia di chi sa che anche nel caos più sporco c’è sempre una forma di verità.

“Privilegio Stupendo” è la focus track di “Opopomoz”, il disco d’esordio o di SANO. È la prima canzone scritta del progetto, nata insieme a Drast (PSICOLOGI) e Luckylapolo (Thru Collected), e prodotta da Drast e Rainer Monaco. Il brano è forse l’episodio più pop e “aperto” mai realizzato dal cantautore napoletano, che conserva comunque la sua scrittura unica e peculiare, fatta di immagini forti e dirette “Privilegio stupendo” è infatti una canzone d’amore 3.0, in cui il sentimento viene raccontato in termini metaforicamente politici — “adesso appoggia le tue labbra sulle mie che ho scelto di morire per le idee”, “mi lascio privatizzare dalla tua bellezza” — fondendo romanticismo e pensiero critico.

È il risultato dell’esigenza di fare ordine nella propria arte, di emanciparsi e di riformulare la propria attitudine al fare musica cercando di essere più comprensibile, più immediato, senza abbandonare o rinnegare le radici e il percorso intrapreso fino ad ora. E questo SANO lo fa mettendo nel disco qualcosa che gli è sempre appartenuto ma non aveva mai esplicitato: la sua anima (anche) pop, l’approccio melodico nella scrittura dei pezzi e la voglia di fare “canzoni” nel senso più puro del termine.

Opopomoz è anticipato dal singolo omonimo uscito il 24 ottobre e dai precedenti Gelosissima Calore che insieme tracciano la strada verso il suo primo progetto solista, un lavoro che parte dalle radici underground del cantautore napoletano per evolversi in una dimensione più accessibile, senza il timore di sfociare nel pop, un disco che nasce da una scrittura urgente, che sceglie di farsi grande, con la speranza di essere fruibile per molti, senza addomesticarsi e rinunciare a una forte identità autoriale. 

È un racconto di identità, trasformazione ed emancipazione, di una generazione che alterna lucidità e autodistruzione, cercando riscatto in amori tossici, nelle sostanze e nella musica stessa, forma di sopravvivenza e di autoanalisi, di una gioventù che si consuma in tempo reale, e diventa un privilegio che si rimpiange mentre la si vive, di un equilibrio che arriva solo quando smetti di fingere di non aver paura.

Un lavoro che racconta il presente senza filtri e fotografa il quotidiano e le sue contraddizioni, parla di capitalismo, di riarmo, di violenza, di paura e tocca a mani nude il tema della morte. 

Il manifesto dei 20 anni, del post-adolescenza, quando tutto ti esplode addosso come un pugno e un abbraccio insieme: la rabbia, la gioia, la gelosia, l’amore. Ogni cosa è amplificata, ogni domanda va in loop e sembra non trovare risposta o ne trova una negativa, la felicità dura un attimo, i rapporti sono vulnerabili, come i sentimenti. Tutto sembra più grande, più urgente, più vero. E la musica, forse, riesce a tenere insieme tutti questi pezzi provando a trasformare il disordine e il disorientamento in qualcosa che puoi sentire, vivere, capire. I vent’anni raccontati da una penna più matura della sua età che concepisce questo disco come un esperimento di chiarezza, un lavoro di passaggio da un’appartenenza collettiva a una dimensione individuale in cui SANO riorganizza quello che ha costruito e imparato nel suo percorso in un racconto dai contorni più nitidi. 

E poi c’è Napoli, che canta sé stessa in 4K, una città che ti abita dentro, con la sua poesia e la sua ferocia. Uno spazio eterogeneo dove nascono le canzoni, dove il caos diventa identità, un’entità urbana che ti appartiene e a cui appartieni, o di cui forse sei il prodotto, che percorri nelle sue vene attraverso i suoi quartieri.

Opopomoz è sincero, impulsivo, pop e poetico insieme. E soprattutto, è vivo.

Il titolo dell’album richiama “Opopomoz”, la parola magica del film d’animazione di Enzo D’Alò - la fiaba natalizia ambientata a Napoli e accompagnata da Core fujente di Pino Daniele) - in cui tre diavoletti convincono Rocco, un bambino geloso del fratellino in arrivo, a pronunciarla per entrare nel presepe e impedire la nascita di Gesù. Solo in questo modo il Natale non esisterà e il fratellino di conseguenza non nascerà.

Nel cartone, quel gesto rappresenta una tentazione; ma anche l’inizio di un viaggio di consapevolezza, perché Rocco, proprio attraversando il male, ritrova il senso del bene.

SANO riprende quell’immagine e la rovescia: nella sua visione, “Opopomoz” diventa una metafora di trasformazione artistica, la formula che rende vivibile la realtà senza edulcorarla, il passaggio dal mondo più autentico e indipendente a quello del pop, con tutte le sue seduzioni e compromessi. 

Biografia

SANO, nome d'arte di Riccardo Capone, è un cantautore e produttore classe 2000, originario di Napoli. La prima esperienza è all’interno di Thru Collected, cluster di artisti indipendenti fondato a Napoli durante la pandemia da Covid-19, unito dalla simbiosi e dall’interpolazione fra i singoli componenti. Composto da 12 membri, è considerato una delle finestre musicali più interessanti del panorama alternativo italiano grazie al suo racconto profondo e personale della gioventù e del suo rapporto con l’arte, la società contemporanea e la complessa realtà partenopea. All'interno del collettivo, SANO si mette in luce come uno dei membri più in vista, avvezzo a interpretare i ritornelli e autore di molti dei brani più conosciuti. La sua sperimentazione come artista ed autore unisce il mondo cantautorale italiano e sonorità caratterizzate da profonde contrapposizioni, fra post-emo e indie rock, hyperpop e d’n’b passando per l’ambient, la folk e la canzone napoletana. Come solista, nel 2022 SANO ha pubblicato l'EP “L’industria, il pop, la camera, il sesso”, ben accolto da pubblico e critica. In rapida crescita anche come autore per altri, ha lavorato a gran parte di DYI, ultimo disco degli PSICOLOGI e ha scritto insieme al suo produttore Rainer Monaco "La bugia", brano in gara nell’ultima edizione dello Zecchino d'Oro. A marzo 2025 pubblica “Calore”, primo singolo del nuovo percorso solista, seguito da diverse collaborazioni fra primavera ed estate: è infatti nel producer album di Golden Years con “Morena” feat. Tutti Fenomeni (subito in Viral 50 Italia), in due tracce del progetto Thruppi, l’incontro artistico fra Giovanni Truppi e Thru Collected uscito il 13 giugno e nell’ultimo disco di Tripolare, “LA VACANZA” con SOS MEDITERRANEO. Il 14 novembre uscirà “Opopomoz”, il suo disco d’esordio per Bomba Dischi/WEA.

SANO
https://www.instagram.com/sano.oh/

 

 

 

 

Lorenza Mungiello (Warner)

Radio Date:14/11/2025




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